“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.”
A novembre 2013 veniva pubblicata la prima esortazione apostolica di Papa Francesco. Piano piano in questi mesi tutti stavamo imparando a conoscerlo e lui cercava di conoscere noi. Ogni giorno, in ogni uscita pubblica, in ogni udienza questo nuovo Papa faceva trasparire qualcosa di nuovo nella postura e nella semplicità delle parole. Tutti eravamo rapiti dalla sua capacità di essere vicino, di accarezzare con tocco gentile chiunque incontrasse.
“La gioia del Vangelo riempie il cuore…” Queste prime potenti parole di Evengelii Gaudium le portiamo negli occhi ogni giorno perché tutta la vita di Papa Francesco, tutto il suo ministero è stato caratterizzato da questo annuncio bello, fresco, capace di raggiungere ogni cuore, anche il più lontano e freddo, fino ai confini della terra.
La bellezza che abbiamo sperimentato è proprio questa: l’annuncio del Vangelo riempie il cuore di tutti, è per tutti e per tutte, raggiunge la vita di tutti e di tutte. Senza lasciare indietro, fuori, solo, nessuno.
E la gioia che il Papa ci ha raccontato non è la gioia effimera, quella passeggera per qualcosa che ci va bene, la gioia che il Papa ci ha raccontato è una persona e questa persona è Gesù.
Tra pochi celebreremo il funerale di papa Francesco e ne siamo certi che il suo ricordo rimarrà con noi per sempre, perché se è vero che generative sono i giorni felici, le parole buone, le mani strette, è vero anche che fertili sono i giorni grigi, le tristezze, i cocci rotti.
Ma siamo certi che non basta il ricordo, occorre scegliere di seguire il suo esempio, occorre fare Chiesa come Lui ci ha insegnato e come il Santo Padre ci ha mostrato, occorre risentire nel cuore la responsabilità di chi sa che per fare bene occorre impegnarsi in prima persona, perché solo così potremmo tornare ad essere di nuovo gioiosi.
Ora, Papa Francesco, siamo noi a chiederti di pregare per noi. Noi ti portiamo nel cuore e nei passi.
don Tony Drazza
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