Settore Giovani

Passione educativa è… creatività – #formazione

di Emanuela Ria*

Domenica 15 ottobre presso il seminario diocesano di Nardò si è tenuto il primo incontro formativo unitario. L’equipe diocesana del settore giovani, per questo momento formativo, ha voluto incontrare i vice giovani e gli educatori dei gruppi giovani e giovanissimi.

L’idea di fondo che ci ha accompagnati è stata quella della riscoperta e della custodia della passione educativa, e della “Passione Cattolica”, ricordando le parole di Papa Francesco in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Azione Cattolica.

L’equipe ha individuato tre attenzioni che necessitano di particolare cura in fase di programmazione: l’ACCOMPAGNAMENTO, la PRECARIETÀ e la CREATIVITÀ.

Nel laboratorio CREATIVITÀ abbiamo voluto aiutare vice ed educatori ad utilizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione, quali la musica, l’arte, il cinema, i social dimostrando come la creatività nel programmare può essere una grande opportunità per educarsi alla libertà: può essere infatti un valido metodo di programmazione degli incontri che punta all’utilizzo della fantasia e dei talenti creativi.

Il laboratorio è stato strutturato in tre parti: la prima formativa, la seconda laboratoriale e la terza di verifica.

Nella prima parte abbiamo evidenziato cinque aspetti creativi che si possono utilizzare nei cammini di gruppo:  “LE NON-REGOLE DELLA CREATIVITÀ”.

Con il primo aspetto, “ALLARGA LA MENTE”, è emerso come sia difficile relazionarsi con temi intimi; soprattutto con temi che riguardano l’interiorità si può correre il rischio di pensare ad un programmazione “triste” e centrata sull’io. Entra in gioco quindi la creatività, per proporre queste tematiche con più leggerezza e sfruttando ciò che ci circonda per raggiungere l’obiettivo di partenza senza “intristire” chi partecipa alla proposta formativa.

Con il secondo aspetto, “CONTENUTO O CONTENITORE?”, ci siamo soffermati sul fatto che ciò che mostriamo a volte non è quello che vogliamo trasmettere. Infatti quando utilizziamo qualsiasi tipo di strumento, l’obiettivo deve essere sempre chiaro e alto (Vangelo, Progetto Formativo, Catechismo). Abbiamo visto come il contenuto creativo che decidiamo di utilizzare è il contenitore, che serve per arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissati. Prendendo come esempio due opere artistiche abbiamo compreso che può essere utile partire da contenitori che trasmettono contenuti opposti rispetto a ciò che vogliamo far emergere. Per fare questo è importante che l’educatore sia in grado di portare la riflessione nella corretta direzione.

Con il terzo aspetto, “PAROLE NUOVE PER QUESTIONI ANTICHE”,  abbiamo voluto far emergere, attraverso il confronto tra due canzoni, come è vero che la bellezza di determinate opere del passato sia ineguagliabile, ma è anche necessario tener ben presente a chi ci rivolgiamo e qual è il loro substrato culturale di riferimento.

Il quarto aspetto, “UNA STANZA NON È SOLO UNA STANZA” , ci ha portato a riflettere su come non solo il tempo ma anche lo spazio che abbiamo a disposizione durante gli incontri può essere utilizzato in modo creativo per coinvolgere al meglio il gruppo e far percepire in maniera creativa il tema di cui si andrà a parlare. Per esempio una stanza “personalizzata” che racconti la storia del gruppo viene maggiormente percepita come vicina a sé stessi, più accogliente e familiare.

Nel quinto ed ultimo punto, “CUCITO SU MISURA”, abbiamo visto che anche per rielaborare le proposte formative è necessaria la creatività, facendo attenzione ai talenti delle persone che formano il gruppo. Un esempio è quello di utilizzare abilità tecnologiche e anche manuali per far arrivare il gruppo giovanissimi e giovani al tema da affrontare.

Dopo la prima parte formativa, vice ed educatori si sono divisi in tre gruppetti. Abbiamo proposto ad ogni gruppo un’attività pratica, che consisteva nella programmazione di più incontri seguendo le tracce proposte:

  1. Aiutare i giovanissimi ad interrogarsi su come comunicano. Hai di fronte un gruppo di 15 persone dove 7 sono “new entry” mentre i rimanenti sono molto affiatati tra loro, ma tendenzialmente chiusi. Ci sono di fatto due sottogruppi. Utilizza i social network e gli smartphone per impostare un percorso di riflessione su più incontri.
  2. Siamo in prossimità di S. Valentino, il gruppo è composto da giovani dai 17 ai 25 anni ed ha al suo interno alcune coppie di fidanzati. Vogliamo farli riflettere sul tema dell’affettività e sessualità. Utilizza, in più incontri, sia i luoghi in maniera creativa che diversi riferimenti artistici.
  3. Hai un gruppo molto attento alle tematiche sociali. Vuoi farli riflettere sul tema della giustizia. Programma più incontri utilizzando contenuti audio e video non limitandoti però al semplice ascolto/visione seguito dal tradizionale “forum”.

Una volta terminata l’attività abbiamo previsto un momento di verifica leggendo le varie proposte di programmazione, frutto del lavoro svolto dai tre gruppetti.

*membro equipe diocesana Settore giovani

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