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Quando l’aula è una casa

di Matteo Stefano, Chiara Galati e Graziano Aloisi*

In osservanza del DPCM dell’08/03/2020, art. 2 “i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza”

Esperienza di due studenti…

La situazione nella quale ci stiamo trovando è molto delicata e forte ma va affrontata senza paura, lasciandoci prendere dalle braccia del Signore perché “la sua provvidenza è grande”. È cambiata la quotidianità: non possiamo abbracciare o baciare le persone che amiamo, non possiamo andare nei luoghi che frequentavamo prima, non possiamo fare nulla, solo restare a casa. Allo stesso modo è cambiata anche la nostra quotidianità… la quotidianità di noi studenti. Dal 9 marzo stiamo affrontando l’“esperienza” della didattica a distanza: un po’ tutta la scuola, infatti, si è subito adoperata per continuare le lezioni online, con videochiamate e classi virtuali (con piattaforme come Classroom, Classeviva, famiglia, Gsuite for education). Le difficoltà che ci troviamo ad affrontare sono diverse: la prima è relativa agli studenti che già in classe non sempre partecipavano con attenzione. E’ inutile negarlo: stando a casa, vivono questa difficoltà in maniera ancora più ampliata. Questo ci sembra un problema importante.

Un’altro problema sono le fasce orarie. I professori non sempre rispettano gli orari scolastici e spesso decidono di svolgere lezioni anche nel pomeriggio. Non è facile per noi alunni alternare lezioni e studio pomeridiano.

Inutile negare che questa modalità di apprendimento comporta molte difficoltà ma, nonostante tutto, bisogna sempre cercare il lato positivo di ogni situazione. La didattica a distanza ci permette di continuare a studiare senza arretrarci con lo studio. È un modo più comodo di fare lezione poiché si sta nella propria camera e permette l’utilizzo di strumenti digitali che molto spesso a scuola vengono sottovalutati o ignorati del tutto. 

Si è vero, le nostre giornate spesso ne escono molto appesantite, ma ci vogliono speranza e preghiera. A tal proposito ci piace pensare a quello che dice Papa Francesco: «Speranza è la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’Amore.».

Esperienza di un professore…

Cosa significa didattica a distanza? È stata la prima domanda che mi sono posto da docente e ho trovato un’unica risposta: mettersi in gioco utilizzando la tecnologia.

Ed eccomi qui, seduto ogni giorno, fino a notte fonda, davanti ad un PC e tutto ciò lo faccio cercando di imparare da loro, e con loro: cosa significa dialogare con uno smartphone, fare videolezioni ed altro ancora.

È strano questo triste e doloroso tempo che stiamo vivendo, che sembra aver appiattito le distanze: si fa lezione, lo si fa anche con meno “rumore”, con meno distrazioni ma questo, forse, solo perché non possiamo verificarne l’attenzione. Eppure è proprio di queste cose che ho nostalgia: del “rumore” dei miei studenti, della loro distrazione, del dover richiamare ognuno all’ascolto.

La nostalgia di ciascun docente è la mancanza dei volti di ogni alunno, di sguardi che trasmettono emozioni e sentimenti, di storie lette dietro ogni lacrima o sorriso, di mani che si accompagnano, di abbracci e di quelle paterne pacche sulle spalle di chi affannosamente cerca di seguire le lezioni. Nostalgia di quel “professò!”, che risuona anche in una videochiamata, ma è decisamente meglio quando è accompagnato da una stretta di mano.

Resto a casa, devo e voglio farlo, per giustizia verso la mia vita e quella altrui. Rendo grazie a Dio, per aver illuminato la mente degli uomini e aver donato la possibilità, nonostante tutto, di vederci, sentirci, di fare lezione a distanza. Ecco la nota stonata: la distanza! Faccio della mia casa l’aula didattica in cui ogni giorno cerco di far entrare ospiti graditissimi: i miei alunni. Mentre io, umilmente, entro nelle loro!

* segretari diocesani del MSAC (Movimento Studenti di AC)
e Vice presidente diocesano per il Settore Adulti e insegnante.

Chiara è intervenuta sul tema della didattica a distanza nella trasmissione Bel tempo si spera del 25/03/2020 su TV2000 

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