Movimento Lavoratori

Le conclusioni della Settimana Sociale 2019

Le riflessioni di queste serate hanno costituito contributi importanti per orientare sempre meglio la partecipazione politica attiva di noi cristiani, avendo realmente a cuore la promozione del bene comune e della dignità di ogni persona umana.

Alla luce del lavoro di questi giorni, si forniscono alcune indicazioni pratiche, alcune sottolineature ed attenzioni, che potranno essere oggetto di impegno nelle nostre comunità.

  • Ripartire dalla nostra identità cristiana: siamo risorti, persone che credono nella Pasqua di Cristo e la accolgono, recandone la forza e la novità nel mondo. Il nostro impegno deve attingere costantemente energia dal rapporto vivo e vitale con il Signore, in particolare dall’ascolto della Parola e dall’Eucaristia.
  • La nostra natura è sociale, comunionale: “la società è in fondo comunione: il suo termine più esatto è comunità, coscienza dei singoli di essere in comunione tra loro” (Don Sturzo). Tale “socialità” originaria ha bisogno di essere coltivata, formata, educata. Siamo sollecitati a promuovere percorsi di formazione alla Dottrina Sociale della Chiesa a livello locale, alla cittadinanza attiva, alla conoscenza dei problemi reali del nostro territorio, attraverso un’azione sinergica tra realtà ecclesiale, associazioni, amministrazioni comunali.
  • Don Sturzo aveva ben compreso che nei comuni si svolge molto più concretamente la vita politica e qui la persona può esprimere al meglio le proprie potenzialità. E’ importante, al riguardo, coniugare democrazia e solidarietà, attraverso la costituzione dei comitati di quartiere, l’attenzione alla “cura delle fragilità” (papa Francesco), con la qualificazione della relazione tra Caritas parrocchiali e istituzioni civili.
  • I giovani stanno smarrendo l’idea di futuro, spesso segnati dal pessimismo e dal disfattismo. E’ auspicabile un’interazione tra partiti politici, associazioni, comunità parrocchiali, amministrazioni comunali, per creare e favorire percorsi rivolti specificamente a loro, anche in vista di un loro inserimento nelle liste elettorali.
  • Custodire la “casa comune” deve essere un impegno prioritario per tutti. Desideriamo impegnarci a dar luogo ad un’“ecologia della vita quotidiana”, che sia improntata alla virtù della sobrietà, evitando gli sprechi, gli eccessi e tutto ciò che può risultare superfluo e, a volte, si trasforma in realtà dannosa, a scapito dei poveri e dei bisognosi.
  • Infine, desideriamo concepire ogni nostra responsabilità, ad ogni livello e verso chiunque, come autentico servizio, non come puro esercizio di potere. La logica del servizio, che ci rende più conformi a Cristo, il Servo obbediente del Padre, ci aiuterà a creare rapporti nuovi, maggiormente basati sulla solidarietà, la verità e la giustizia, cioè sull’amore in tutte le sue forme. Abbiamo la certezza, come discepoli di Gesù, che ogni volta che rendiamo un servizio di promozione al fratello, stiamo in realtà servendo lo stesso Cristo Signore.

Ringraziamo il Padre, Datore di ogni bene, per Cristo, nello Spirito e alla preghiera della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Protettori affidiamo il nostro impegno, con l’augurio di poter sempre lavorare per la causa del Regno, avendo, nella mente e nel cuore, le tre coordinate essenziali di ogni impegno sociale orientato in senso cristiano: Dio, la coscienza, il bene dei fratelli.

L’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro
l’Azione Cattolica diocesana
il Movimento lavoratori di Azione Cattolica

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