di S. E. Mons. Fernando Filograna*
Mi permetto umilmente di suggerire agli amici dell’AC diocesana alcuni criteri per vivere meglio a livello spirituale questo Natale.
- Preparare la venuta di Gesù nel nostro cuore.
Ravviviamo in noi la consapevolezza di essere figli di Dio e fratelli di Gesù. Curiamo un rapporto sincero, fraterno, bello e complice con Gesù. - Vivere la liturgia come incontro con il Signore.
La liturgia, in questi giorni e sempre, sia davvero un incontro col Signore, non un semplice rito. Quando partecipiamo alla messa, dobbiamo essere consapevoli che la celebrazione è il luogo privilegiato dove la santità di Dio ci attira a sé con la sua bellezza, la sua verità e la sua bontà, e noi accogliamo con stupore la vita nuova e continuamente la rinnoviamo con gioia. - Provare a trattare con Maria e con Giuseppe.
Quando lungo le giornate incontriamo ostacoli o difficoltà proviamo a dire: “Maria, aiutami tu: tu cosa faresti al posto mio? Quali erano i tuoi sentimenti quando vedevi Gesù di fronte agli ostacoli?” Curiamo davanti al presepe una preghiera più contemplativa, percependo vicini Giuseppe e Maria. - Cosa fare a Natale.
Disponiamoci in tempo ad arrivare alla Messa di Natale con la confessione fatta bene, con un piccolo impegno portato a compimento, con la meditazione prolungata sui testi della liturgia… così avvertiremo la gioia di accogliere il Signore nel cuore e dire a Lui parole piene di affetto, da innamorati. Tante volte il rapporto con Gesù è freddo, e lo riceviamo nella comunione distrattamente, per abitudine… e ci sfugge proprio quel dialogo d’amore. - Non posso aspettare Natale senza fare nulla.
Chiediamoci: cosa porterò a Gesù in questo Natale? Alle persone che amiamo portiamo in questi giorni regali, doni, fiori, dolci … A Gesù portiamo una preghiera più sincera e fervorosa, piccole rinunce, uno stile di vita più sobrio, tanti atti di carità verso i poveri, di attenzione, di tenerezza verso le persone che vivono con noi… - Vivere questi giorni con più entusiasmo.
Togliamo in questi giorni il cattivo umore, la tristezza dal nostro volto: noi siamo contenti di accogliere il Signore nella comunione e presentare a Lui un cuore più ordinato e profumato di amore. - Incontrare Gesù vivo.
Gesù non è un personaggio della storia, un’idea tra le tante… Finchè non lo consideriamo vivo e vero, non accogliamo le sue parole scritte nel Vangelo, non lo frequentiamo quotidianamente … resterà una creazione mentale e la fede pian piano si spegnerà. Allora cerchiamolo, troviamolo, accogliamolo, testimoniamolo con il nostro apostolato e avremo un cuore simile al suo e saremo simili a Lui.
Questo è il mio augurio di Natale.
*vescovo di Nardò-Gallipoli – riflessione donata al Consiglio diocesano di Azione Cattolica in occasione dell’incontro prenatalizio tenuto il 14 dicembre 2020.
Il Natale è uno stato d animo e a volte la vita se è priva delle persone più care ti porta ad avere uno stato d animo angosciato e non riusciamo ad accogliere con la giusta gioia Gesù che è la vera Gioia la vera Luce la vera Speranza