Movimento Studenti Principale

Accoglienza… essere portatori di speranza e amore

di Giorgia Renna e Claudia Casto*

L’idea di “Ho sognato una strada” nasce un po’ per caso.

Era una sera di settembre e l’equipe del Msac Nardò-Gallipoli si era ritrovata per buttare giù qualche idea sulle linee programmatiche del nuovo anno associativo. Avevamo voglia di fare qualcosa di diverso, di arrivare in maniera più diretta agli studenti della nostra diocesi, di “svincolarci” un po’ dal luogo in cui siamo nati, la scuola e di allargare un po’ l’orizzonte, provando a darci degli obiettivi nuovi, che non fossero solo l’importanza della partecipazione scolastica, il vero senso di fare ed essere scuola e studenti.

Sentivamo questo bisogno, il bisogno di confrontarci su questioni attuali, di riflettere sulla nostra storia e di imparare a conoscere e a vivere un po’ di più la nostra Terra.

E allora ci siamo messi a cercare e la storia di Santa Maria al Bagno ha bussato alle nostre porte. Nessuno di noi la conosceva e nessuno di noi si aspettava che il nostro Paese avesse scritto una pagina così importante tra il 1943 e il 1947 e allora abbiamo pensato che dovevamo assolutamente farci “ambasciatori” di questa storia.

Siamo molto orgogliosi di quello che stiamo facendo. Per noi è una sfida importante, alla quale crediamo molto soprattutto alla luce dei nostri giorni.

Pensiamo che sia importante riflettere sul senso di accoglienza, sull’importanza di sentirsi fratelli oltre che di esserlo.  Ed è importante soprattutto oggi in cui, alcune volte corriamo il rischio di chiuderci in noi stessi e nel nostro egoismo.

Quello che ci ha colpito in modo particolare è il messaggio che ci hanno lasciato gli abitanti di Nardò, che a tanto orrore e dolore hanno risposto  con la solidarietà e la fratellanza, dando una casa, un posto sicuro a chi chiaramente gridava aiuto.

Messaggio moderno e attuale, parlando di quello che succede in Italia proprio in questi giorni in cui alle grida di dolore si risponde purtroppo, spesso, con l’indifferenza.

Visitare e respirare un posto dell’accoglienza è il punto da cui partire per la riflessione su quello che è stato in quel passato che non è poi tanto lontano.

Quello che ci auguriamo di trasmettere ai giovanissimi che saranno con noi in quella giornata è che si possa attualizzare la riflessione su quello che è stato in quei campi di concentramento, su quella che è stata la totale disumanizzazione di esseri umani, in modo che si risponda in modo responsabile a ciò che accade nel nostro presente e a ciò che accadrà in futuro.

Ci auguriamo che maturi in tutti l’essere portatori di speranza e amore.

*segretarie diocesane del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC)

 

QUI trovi tutte le informazioni su “Ho sognato una strada”

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