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L’Ac di Nardò-Gallipoli in preghiera e digiuno per la Pace in Ucraina

Col cuore angosciato per la drammatica escalation del conflitto che in queste ore sta colpendo la popolazione Ucraina, spiritualmente insieme al nostro Assistente unitario Don Tony che è a Firenze per l’incontro dei Vescovi del Mediterraneo sul tema “Mediterraneo frontiera di pace”, vogliamo accogliere l’invito dei Vescovi Pugliesi ad invocare coralmente il Signore, Dio della pace, durante le celebrazioni eucaristiche di questa Domenica 27 febbraio: “perché Egli tocchi il cuore e la coscienza di coloro che hanno responsabilità politiche: possa il fragore delle armi cedere definitivamente il passo al negoziato e alla pace” e l’invito di Papa Francesco a dedicare la giornata del prossimo 2 marzo – Mercoledì delle Ceneri – al digiuno e alla preghiera per la pace.

Vogliamo farlo elevando al Signore la “Preghiera del Ribelle”, scritta da Teresio Olivelli, partigiano del comasco, ucciso a 29 anni nel lager di Hersbruck per un violento calcio al ventre mentre faceva da scudo a un giovane prigioniero ucraino brutalmente pestato:

“Signore, che fra gli uomini drizzasti la Tua Croce segno di contraddizione, che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie e gli interessi dominanti, la sordità inerte della massa, a noi, oppressi da un giogo numeroso e crudele che in noi e prima di noi ha calpestato Te fonte di libera vita, dà la forza della ribellione.

Dio che sei Verità e Libertà, facci liberi e intensi: alita nel nostro proposito, tendi la nostra volontà, moltiplica le nostre forze, vestici della Tua armatura. Noi ti preghiamo, Signore.

Tu che fosti respinto, vituperato, tradito, perseguitato, crocifisso, nell’ora delle tenebre ci sostenti la Tua vittoria: sii nell’indigenza viatico, nel pericolo sostegno, conforto nell’amarezza. Quanto piú s’addensa e incupisce l’avversario, facci limpidi e diritti. Nella tortura serra le nostre labbra. Spezzaci, non lasciarci piegare. Se cadremo fa’ che il nostro sangue si unisca al Tuo innocente e a quello dei nostri Morti a crescere al mondo giustizia e carità.

Tu che dicesti: “Io sono la resurrezione e la vita” rendi nel dolore all’Italia una vita generosa e severa. Liberaci dalla tentazione degli affetti: veglia Tu sulle nostre famiglie. Sui monti ventosi e nelle catacombe della città, dal fondo delle prigioni, noi Ti preghiamo: sia in noi la pace che Tu solo sai dare.

Dio, Signore della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia, ascolta la preghiera di noi RIBELLI PER AMORE”.

 

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