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Le gioie e le speranze – Messaggio per la Settimana Santa

“La fede pasquale ci invita ad abbracciare la Croce,
spes unica. E’ alla sua ombra luminosa che possiamo intonare il canto della Sequenza pasquale:
“Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa”.”

(Presidenza nazionale di Ac – Auguri Pasqua 2020)

Carissima Presidente, Carissimo Presidente

vorrei che in questo saluto tradizionale di inizio lettera si sentissero raggiunti tutti, dal più “piccolo” degli acierrini al più “grande” degli adultissimi.

Stiamo vivendo un periodo duro e difficile segnato dalla più grande emergenza sanitaria di quest’epoca che, col protrarsi dei giorni e delle settimane, diventa, sempre più, anche emergenza sociale ed economica, soprattutto dalle nostri parti.

Nella fatica delle restrizioni ci coinvolge tutti, senza distinzioni, per un verso o per l’altro.

Chi direttamente in prima persona, alle prese col mistero della malattia e della morte, chi per essergli accanto o per non poterlo essere.

Angosciati dai terribili bollettini quotidiani, ci sono momenti in cui i tanti manifesti di incoraggiamento che abbiamo inizialmente scritto e sventolato dai balconi, sembrano solo effimeri slogan allucinogeni. Così un senso di smarrimento e d’impotenza ci pervade mentre il passaggio dall’angoscia alla paura ci paralizza.

Ma la vita è un continuo duello tra la paura umana che ci assale quando viene minacciata la nostra sopravvivenza fisica e la pace divina che ci rassicura quando sperimentiamo l’affidarci a Dio e alla sua paterna volontà che è sempre a tutela della nostra vita.

Siamo da poche ore nella Settimana Santa, un tempo di Grazia che vince quello complicato che ci ha obbligati a stare chiusi nelle nostre case a debita distanza e inaugura una umanità nuova, unita nell’abbraccio di Cristo Risorto.

Per questo il mio pensiero oggi è per te.

Perché “il mistero pasquale riunisce nell’unità della fede coloro che sono lontani col corpo” (dalle «Lettere pasquali» di Sant’Atanasio, vescovo).

Sentiamoci vicini, dunque, camminiamo insieme in questa Settimana per arrivare poi davanti al sepolcro con la forza necessaria per ribaltare la pietra sepolcrale di tutti i virus mortali che ci opprimono fino a toglierci il respiro. Solo così potrà essere Pasqua di Resurrezione.

Non sarà vana la nostra speranza, se insieme potremo contemplare il Signore risorto.

                                                                                                          Piergiorgio Mazzotta
Presidente diocesano

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