ACR

Pronti a scattare… weekend di inizio anno

Il 2 e 3 settembre siamo stati impegnati come associazione diocesana in un weekend formativo. E’ stato un tempo prezioso che oltre a farci crescere ci ha dato la possibilità di riconoscere ciò che è essenziale e concentrarci su questo. Infatti molto spesso ci perdiamo dietro alle cose da fare rischiando, come dice papa Francesco in Evangelii gaudium, di perdere il contatto reale con la gente prestando maggiore attenzione all’organizzazione che alle persone. Questi momenti servono inoltre per far crescere il senso si appartenenza all’AC.

In merito ai lavori svolti come articolazione abbiamo presentato le linee programmatiche, il cammino dell’anno e posto l’attenzione sull’iniziativa annuale e sulla domanda di vita.

Il sabato pomeriggio abbiamo avuto ospiti alcuni componenti dell’associazione “Fotosintesi” che si occupa di fotografia. Il tema dell’anno ha come titolo “Pronti a scattare” e l’iniziativa annuale è incentrata sulla fotografia. I ragazzi ci hanno illustrato i trucchi e le sfumature più tecniche riguardanti la fotografia, modi di inquadrare e vedere le cose , che possono essere diverse e molto più complesse di quello che solitamente si  crede. Ci hanno fatto notare come la realtà acquisita con uno scatto può rimanere impressa per sempre e con prospettive diverse da quelle che l’occhio è abituato a vedere normalmente. Abbiamo capito che attraverso la fotografia si può raccontare sé stessi e gli altri.

A tal proposito abbiamo fatto un’attività che mirava a raccontare l’ACR che vorremmo attraverso una foto.

E lo abbiamo fatto attraverso tre passaggi fondamentali:

  1. Looking and framing: guardare e inquadrare. Prima di fotografare è importante osservare ciò che ci circonda, imparare a fissare l’attenzione su ciò che si vede. E qui ai responsabili abbiamo chiesto di fissare l’attenzione sull’acr.
  2. Taking and shooting: set e servizio fotografico. Prima di fotografare è importante scegliere l’ambiente ideale e il modello; fare attenzione alla luce, allo sfondo e ad altri oggetti. I responsabili all’interno della struttura hanno scelto il loro set.
  3. Feeling and sharing: sensazione e condivisione. Dopo aver scattato fermarsi a sentire le sensazioni che abbiamo provato e poi imparare a condividere nel modo giusto. I responsabili ci hanno mostrato le loro foto e le abbiamo condivise.

In particolare le foto raccontavano del desiderio che l’acr valorizzi il protagonismo dei ragazzi e sia un’associazione aperta a tutti.

La domenica mattina aiutati dallo psicologo, Dott. Pierpaolo D’ Aquino, abbiamo approfondito la domanda di vita. La scelta di come farlo è stata una scommessa. Abbiamo scelto di partire da noi stessi. Lo psicologo, ci ha fatto fare un viaggio nel tempo a ritroso , facendoci tornare adolescenti di età pari ai ragazzi che solitamente educhiamo in ACR, per farci ricordare e soprattutto riflettere, sul nostro rapportarci di  allora con il mondo adulto (genitori -insegnati- educatori) per meglio comprendere quello che i ragazzi a noi affidati possono pensare quando ci sono di fronte.

Questo percorso ci ha aiutato a non dare etichette a prescindere, a renderci conto che per cercare di capire i ragazzi che ci sono stati affidati dobbiamo imparare a camminare con loro, a metterci accanto a loro. Il loro bisogno di costruirsi un’identità ha bisogno di adulti maturi e consapevoli del loro ruolo. Essere adulti maturi e consapevoli significa saper ascoltare e superando il nostro senso di onnipotenza e accettando le sconfitte. E’ stato un momento molto intenso e molto apprezzato dai Responsabili, che hanno deciso di  continuare, confrontandosi e scambiandosi opinioni,  con lo psicologo.

Per questo weekend la nostra attenzione si è concentrata principalmente ai responsabili  come persone e non come rappresentati di una parrocchia, sulla loro formazione personale, i loro timori e le loro incertezze, la cura dei rapporti interpersonali.

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